Paolo Mandolini, il bilancio del suo primo anno alla guida dei Piccoli Amici del Camerano

 

 

 

CAMERANO – Paolo Mandolini è stato una delle new entry della stagione 2023/2024. Ex professore di educazione fisica, è stato per diversi anni tecnico referente del settore femminile in FIGC Marche. Arrivato al Camerano per ricoprire il ruolo di allenatore e responsabile dei Piccoli Amici, per lui è giunto il tempo di tracciare un bilancio.

“Devo fare una premessa obbligatoria: conosco da tempo la maggior parte delle persone che fanno parte di questo gruppo; quindi, per me non è stato difficile inserirmi nel progetto della società, anche perché ho avuto “carta bianca” su come impostare il lavoro e tutti si sono sempre resi disponibili a collaborare con me. La società che ho trovato è una società ben organizzata, attenta alle necessità dei ragazzi la cui crescita, non solo tecnica, è l’obiettivo principale del lavoro che viene quotidianamente svolto sul campo”.  

Ed entra nello specifico: “A me è stato assegnato il compito di curare l’attività del gruppo dei “Piccoli Amici”, un gruppo che inizia il percorso sportivo e che vista la giovane età, parliamo di bambini di cinque-sei anni, necessita di tante attenzioni sia a livello comportamentale che motorio nonché a livello affettivo-relazionale. Pertanto, il primo obiettivo dopo la conoscenza dei bambini, è stato quello di creare un ambiente stimolante dove poter apprendere in modo ludico, senza la paura di sbagliare, ma nel pieno rispetto delle regole fondamentali di convivenza. Contestualmente ho lavorato alla formazione dello staff di collaboratori assegnatomi, formato da Gabriele, con laurea triennale in Scienze Motorie e da Maria, studentessa al primo anno della stessa facoltà, entrambi alla prima esperienza nel mondo del calcio. Assieme abbiamo organizzato il lavoro in modo da fornire tanti stimoli diversi che sollecitassero i bambini ad utilizzare tutte le loro potenzialità e risolto le problematiche tipiche di un gruppo di bambini di questa età che si trovano, per la prima volta a far parte di una “squadra”.

E conclude: “Il piacere di venire al campo a divertirsi dei bambini è stato colto dai genitori che a loro volta hanno fatto gruppo ed hanno organizzato attività complementari a quelle da noi proposte per rendere l’ambiente calcistico ancora più accogliente ed inclusivo, inoltre si prodigano nell’aiutarci a trasmettere i valori e le regole che ci siamo prefissati di insegnare ai loro figli; alcuni di questi genitori, si sono anche proposti per collaborare con la società come accompagnatori ufficiali e si occupano delle più svariate attività dirigenziali. Certo, tutto può essere migliorato e potenziato, per ora va bene così; abbiamo in cantiere alcune idee che potrebbero essere realizzabili in questo scorcio di stagione, vediamo se sarà possibile realizzarle. In prospettiva c’è l’intenzione da parte della società di continuare con questa modalità d’intervento, qualificando ancor più lo staff che lavorerà con queste fasce d’età così importanti”.